Prima del 2018 non avevo minimamente idea di come fosse la Germania. Avevo studiato la lingua, perché era un esame del mio piano di studi, ma mai avrei pensato che dopo un paio di anni l’avrei dovuta ristudiare per superare il livello B2, che mi ha permesso di iniziare la mia carriera nell’ambito dell’educazione.
Ma facciamo un passo indietro.
Dopo aver studiato scienze dell’educazione e scienze pedagogiche per l’interculturalità e la media education, facendo anche l’erasmus a Barcellona di quattro mesi, che mi ha permesso di aprire gli occhi su diversi mondi, ho lavorato per tre mesi a Chiavari (Liguria), in una comunità educativa assistenziale. Il mio contratto era solo di “sostituzione ferie”, e sapevo già che dopo quei tre mesi avrei dovuto avere un altro lavoro. Lavoro che purtroppo non è arrivato, nonostante io abbia mandato il mio curriculum in tutta Italia.
E un giorno, girando su facebook, vedo l’annuncio di una azienda tedesca che cerca educatori. Mi sono candidata, un po’ per gioco, un po’ sperando in un cambiamento.
Dopo qualche giorno mi arriva l’email che mi diceva di presentarmi al colloquio a Roma, e dopo pochi giorni dal colloquio, l’email che mi confermava che dopo aver superato l’esame della lingua, avrei potuto iniziare a lavorare in Germania.
Mi sono iscritta al corso di tedesco nella mia città, perché preferisco i corsi in presenza, soprattutto quando si tratta di una lingua.
Non vi nascondo che nonostante ciò, il primo periodo non capivo nulla, le persone parlavano troppo veloce, con accenti diversi… gli uomini erano più difficili da capire, e poi spesso parlano in bavarese.. dialetto che adesso capisco un po’ ma comunque sempre difficile da capire…
Bene, dopo un anno di corso di tedesco, preparazione all’esame, ricerca della casa (molto difficile già quando sei sul posto, figuriamoci dall’Italia), il 3 Marzo 2020, una settimana prima del lockdown, arriviamo in Germania.
Ehm, sì, arriviamo.. io la decisione di venire in Germania l’avevo presa da sola, ma poi … al corso di tedesco ho conosciuto la mia metà e abbiamo continuato questa avventura insieme 🙂
Nonostante il lockdown, per fortuna ho sempre lavorato ed essendo in due, non ho sentito molto la pesantezza del periodo.
Certo a livello sociale siamo stati un po’ penalizzati, ma stiamo cercando di recuperare.
La Germania mi ha aperto tanti mondi, mi ha dato tanti imput. Stare ogni giorno fuori dalla mia zona di comfort, perché parlare il tedesco è anche questo, mi spinge a studiare cose nuove, guardare le situazioni in maniera diversa, confrontarmi con altri modi di fare e culture.
Tutto ciò mi arricchisce e mi spinge ad imparare sempre qualcosa di nuovo.
Grazie anche alla disponibilità economica, mi sono iscritta a diversi corsi tra cui Tecnico ABA, Programmazione neurolinguistica, Educatore perinatale, e chissà quale sarà il prossimo…